FONDO PER IL SOSTEGNO ALLA TRANSIZIONE INDUSTRIALE: UNA MISURA CHE GUARDA A SUD

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C’è una nuova interessante opportunità per le imprese italiane che vogliono abbracciare una produzione più sostenibile ed efficiente. E’ il “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” ed ha lo scopo, dichiarato, di consentire l’adeguamento alle politiche dell’Unione europea sul tema della lotta ai cambiamenti climatici.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con Invitalia, ha previsto una dotazione di 400 milioni di euro complessivi – derivanti dal Pnrr – ma il fondo prevede una ripartizione particolarmente favorevole per il Mezzogiorno visto che il 40% delle risorse sono destinate alle imprese del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) che inquadra la misura come un sostegno mirato alle aree del Paese che necessitano di un aiuto più incisivo nel percorso della transizione ecologica. Mentre il 50% è riservato alle imprese energivore, ovvero quelle a forte consumo di energia, secondo l’elenco della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali.

Dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 e fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025 le imprese interessate, di ogni dimensione, potranno presentare domanda esclusivamente tramite la piattaforma online di Invitalia. La graduatoria finale, con l’elenco delle imprese beneficiarie, sarà pubblicata entro il 30 maggio 2025.

Sono previsti contributi a fondo perduto, altro elemento attrattivo dello strumento, per le imprese che intendono investire in: efficienza energetica, sostenibilità e ottimizzazione delle risorse, economia circolare e riduzione delle emissioni. I requisiti previsti, invece, sono: essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese; operare nel settore manifatturiero (sezione C della classificazione ATECO 2007); essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali; non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019; non aver ricevuto aiuti di Stato illegali o incompatibili senza averli rimborsati; essere in regola con gli obblighi contributivi; non rientrare nelle cause di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

I programmi di investimento finanziabili devono essere avviati dopo la presentazione della domanda, avere un importo di spesa ammissibile tra 3 e 20 milioni di euro, ed essere realizzati entro 36 mesi dalla concessione del contributo. Con possibilità di proroga massima di 12 mesi. Importante: non devono comportare un aumento della capacità produttiva. 

Care imprese, ora tocca a voi inoltrare domanda per richiedere l’aiuto necessario verso la transizione ecologica.